mercoledì 29 febbraio 2012

Allevare le formiche

La cura e l’allevamento di questi animali sono piuttosto semplici. Possiamo trovare formiche sparse in zone molto estese ma se trovano il cibo vicino al nido, non si muovono molto. Possiamo quindi permetterci di osservare da molto vicino il comportamento di una colonia senza crearle problemi per la cattività.



E’ molto importante che il nido sia costruito bene ed in funzione della specie che vogliamo allevare! Sono animali che richiedono tempi lunghi per instaurare una colonia forte e numerosa quindi, dobbiamo munirci di pazienza ed aspettare … Fanno tutto loro! Dobbiamo assicurare loro il cibo e l’acqua, tutto qui! Inoltre si può rimanere assenti per lunghi periodi pensando, addirittura, che faremmo loro cosa gradita non disturbarle …

Attenzione alle fughe … le formiche sono molto piccole e scavano volentieri, dobbiamo essere sicuri della costruzione del nostro formicaio. 

Trovare una regina fecondata può essere semplice: si può comprare, in qualche (pochi …) sito su internet oppure andare in natura quando sciamano, in primavera e subito dopo una pioggia. Da fine aprile a fine estate (ogni specie ha il suo periodo …). Quando si trovano formiche “grosse” senza ali e con l’addome pronunciato siamo in presenza di una regina fecondata che ha perso le ali e pronta a deporre il primo uovo. Le formiche passano tre stadi per diventare adulte, infatti, dall’uovo nascerà una larva che diventerà pupa ed infine la trasformazione in formica vera. In ogni caso, e ciò dipende dalla specie, ci vorranno da tre settimane a due mesi quindi … ci vuole pazienza!

Se vogliamo una specie particolare, basta cercare su qualche sito internet (www.fourmis.fr -  http://antstore.net/ - www.ants-kalytta.com/), arrivano in fretta e sono garantite.   Conviene, per chi non ha molta esperienza, allevare formiche europee. E’ meglio che non sciamino in Italia formiche tropicali che sarebbero pericolose per il nostro ambiente. Sembra che il metodo migliore per tranquillizzare la regina sia di metterla in una provetta chiusa con del cotone e con dell’acqua per l’umidità. Questo periodo, in un luogo tranquillo e buio, può durare anche molti mesi … Il momento migliore per mettere la “mamma” nel nido è quando le operaie sono un buon numero (50 – 100).  Nel frattempo dovremo nutrirle con del miele ed eventualmente dei piccoli insetti. La mia prima esperienza è stata quella di mettere una regina di Crematogaster scutellaris con sei operaie in un nido di legno da me costruito (a qualche settimana dall’immissione sembra che vada tutto bene! Ma la regina non esce dalla provetta …).
Ricordiamoci che, sebbene possano sembrare un bel gioco, sono comunque esseri viventi.                                                                          

lunedì 9 gennaio 2012

Paratilapia polleni “Piccoli punti”

OSSERVAZIONI II

Sono passati alcuni mesi dalla prima deposizione,non troppo fortunata. Le Paratilapia polleni "piccoli punti" del mio acquario sono cresciute poco rispetto al primo periodo di allevamento, ora la femmina è lunga circa 15cm. ed il maschio 12cm.. La convivenza con gli altri pesci: 2 P. polleni "piccoli punti" e 4 Paretroplus dambabe ex petiti, è relativamente buona. Non ho mai notato morsi, nemmeno alle pinne, solo inseguimenti e un fuggi-fuggi generale verso i nascondigli o negli angoli alti dell'acquario. Sto continuando a somministrare loro il mio pastone a base di pesce e gamberetti ed il mangime in scaglie. Le piante a crescita rapida (Limnophila indica e Myriophyllum sp.) che ho messo e rimesso tante volte, adesso, sono quasi tutte a galla… Il territorio, per questi pesci è esclusiva pertinenza della coppia. Le due P. polleni si sono corteggiate, senza risultato, per circa 40 giorni, ho aspettato con ansia una deposizione ma è stata dura… Ho deciso, ad un certo punto, di fare un cambio d'acqua più grande del solito, circa 80 litri (normalmente cambio 30 litri ogni quindici giorni), e la sera successiva ecco che i pesci sono riusciti a… concludere!
Il grappolo di uova, questa volta, era più grande… difficile dire quante fossero ma ritengo che superassero comodamente le 2000 unità. Per non avere sorprese e per seguire il consiglio di chi mi ha dato i genitori, ho separato una parte delle uova in un acquarietto adatto alla schiusa ed alla crescita degli avannotti. Nel frattempo ho trovato 2 Paretroplus dambabe morti. I due erano senza un graffio ma incastrati nelle rocce…
Non dico la rabbia e la delusione! In due minuti, gli altri due P. dambabe, erano in un altro acquario ed ho lasciato, con le due "iene", 2 Paratilapia polleni "piccoli punti" di taglia minore. La mattina seguente… le uova non c'erano più e nell'altro acquario, il terzo Paretroplus dambabe morto! Che disastro! I genitori, più belli che mai, continuavano a proteggere un territorio vastissimo (quasi tutto l'acquario) ed i due poveri "coinquilini" erano relegati in un angolo alto della vasca. Nessun rimorso da parte della "mamma"! Come non fosse successo nulla!! Intanto nell'acquarietto di allevamento alcune uova si sono sbiancate… Probabilmente non erano fecondate… Infatti a quattro giorni dalla deposizione è tutto finito. La mamma ha mangiato le uova la notte stessa… A questo punto ho deciso di mettere le P. polleni "grossi e piccoli punti" insieme nella vasca da 250 litri e le lotte per il territorio si sono acuite. La coppia di "piccoli punti" regna sovrana e gli altri pesci escono quasi solo per mangiare, Circa un mese per vedere tutti gli 8 pesci nuotare nell'acquario e, di colpo, un altro periodo di "guerra"! I due genitori hanno iniziato a scavare buchi nella ghiaia del fondo ed a questo punto il maschio, che ha raggiunto la taglia della femmina, sfoggia una bozza sulla testa da buon "dominante". Il corteggiamento vero e proprio è fatto di piccoli movimenti o di ondulazioni ad opercoli spalancati con la maggior parte del tempo occupati a scacciare le rare incursioni degli altri pesci che se ne stanno nascosti tutto il giorno. Ho scoperto che un grosso cambio di acqua aiuta la deposizione (è così comunque per tutti i pesci in acquario..) e, questa volta, non volevo lasciarmi scappare i piccoli.
La deposizione, come l'ultima volta, è avvenuta intorno a mezzogiorno. Di nuovo tantissime uova nell'angolo frontale sinistro dell'acquario, preso come "casa" per le deposizioni… Ho filmato parte della riproduzione e, nel pomeriggio, ho organizzato il "furto" di una parte delle uova; in un piccolo acquario funzionante, ho messo una mezza bottiglia in plastica con la mandata del filtro a formare un vortice per non avere zone di acqua ferma, un cambio notevole con acqua dell'acquario di riproduzione e, con un tubo ho "sifonato" la metà delle uova e le ho messe nella bottiglia nurseri. Le uova si sono raggruppate sul fondo e rincollate, continuavano a girare grazie al movimento dell'acqua del filtro immessa nella bottiglia. Non restava che aspettare. Ho messo le uova di Artemia salina a schiudere e nell'acquario, tutto proseguiva liscio, la mamma continuava a ventilare le sue uova difendendole anche dai passaggi del maschio. La deposizione viene controllata dalla femmina in modo ravvicinato ed il terreno intorno è pulito meticolosamente.
Il maschio non partecipa alla cura anzi, come ho detto prima, viene scacciato se tenta di avvicinarsi al nido; continua semplicemente a cacciare tutto ciò che si muove ed il suo territorio si estende per tutto l'acquario. Mi sono accorto che gli attacchi non sono quasi mai portati fino al "morso"… La P. polleni si avvicina velocemente all'altro pesce e lo fa fuggire a colpi di muso. Gli altri abitanti l'acquario non sono rovinati dai morsi, bensì dagli eventuali raschiamenti contro le rocce nella fuga. Quindi non si può dire che questi pesci siano "cattivi": naturalmente la mole li porta ad essere violenti nei movimenti ma, pur avendo avuto dei decessi nell'acquario (vedi i Paretroplus dambabe..), non sono in grado di dichiarare che siano stati uccisi direttamente dalle Paratilapia.
Anche se il sistema della bottiglia continuo a pensare sia ottimo, ho potuto salvare solo 10 avannotti, l'eliminazione delle uova che ammuffiscono gradatamente non è semplice, anche usando un contagocce (la mamma è sicuramente più attenta!). A 6 giorni dalla nascita, a sacco vitellino assorbito, i piccoli hanno iniziato ad accettare i naupli di Artemia e nel giro di 20 giorni anche mangime secco sminuzzato.
Il primo piccolo nato, della prima riproduzione, nel giro di 70 giorni è diventato lungo 2 cm. e vive con altri pesci più grandi di lui senza nessuna paura e accettando ogni tipo di alimento secco o surgelato. Il suo colore rimane grigio, a volte quasi nero ma con una netta macchia da "tilapia" nel mezzo della pinna dorsale.
La qualità dell'acqua nella zona dove vivo è ottima, in quanto poco dura:
circa 8° dGH - 5° KH - pH 7,2 - 7,5 - Cloro a parte nessun problema…
Credo di avere bisogno di più tempo per capire se lo scarso numero di uova schiuse sia dovuto all'acqua o ad un eventuale leggero inquinamento della vasca di schiusa e allevamento.
… buone riproduzioni a tutti !… Mauro

Paratilapia Polleni “piccoli punti” Bleeker ,1868


OSSERVAZIONI
Da alcuni mesi possiedo i miei primi Ciclidi del Madagascar. Li ho avuti grazie ad alcuni amici “Ciclidofili” francesi che sono venuti in ferie, quest'estate, da me. Cinque specie di cui tre che non avevo mai visto:
Paretroplus damii - Paretroplus dambabe
Ho diviso questi pesci in due acquari da 150 e 250 litri (le Paratilapia avrebbero potuto ibridarsi…), l’ambientazione è stata relativamente breve, si nascondevano al minimo movimento esterno e, ricordando che erano piccoli, intorno ai 4/5 cm., faticavano ad adattarsi al nuovo mangime. Per l’alimentazione mi sono appoggiato ad un mangime in scaglie del commercio e ad un pastone, che ho poi surgelato per comodità. La base del “surgelato” è:
Cozze, Vongole, Polpa di pesce, Gamberetti, Spinaci bolliti, Paprika
Una sera, dopo aver dato da mangiare ai pesci e vantandomi con un amico del colore che stavano prendendo quei due pesci, mi sono accorto che l’aggressività era aumentata e la femmina aveva l’ovidotto estroflesso… ….LE UOVA!!!
Un grappolo unico di circa 2000 uova molto piccole era appoggiato, non incollato, al fondo vicino al sasso, proprio in mezzo all’acquario. I genitori? …Come prima, la femmina praticamente sulle uova ed il maschio, questa volta bellissimo (totalmente nero con la dorsale giallo arancio ed i punti bianco azzurri), montavano una guardia piuttosto aggressiva. Contrariamente ad altri Ciclidi, però, ogni attacco rivolto agli altri pesci si risolveva in un inseguimento; non mi sono accorto di morsi o colpi insistenti nei confronti degli “invasori”! Allevo pesci ormai da tanti anni ed ho assistito a molte riproduzioni, questa volta però è davvero importante per me… non avevo mai approfondito la conoscenza dei Ciclidi del Madagascar, anche perché le persone con cui ho parlato e la stessa persona che mi ha fatto avere questi pesci (Jean-Claude Nourissat) mi hanno sempre detto che il problema è la crescita degli avannotti e della riproduzione in acquario, in particolare con i Paretroplus, che richiederebbero vasche molto grandi ed addirittura all’aperto da decine di migliaia di litri di acqua.
Ora mi sto accorgendo che un buon acquario, adatto alle dimensioni dei pesci, molti nascondigli, un buon filtro, cambi d’acqua frequenti e una buona alimentazione portano senz’altro a buone soddisfazioni. Dopo circa un mese dalla deposizione e dopo non pochi problemi (difficoltà a reperire anche solo le uova di Artemia salina), ho potuto salvare un solo piccolo. Oggi ha raggiunto il centimetro di lunghezza e mangia di tutto ma… all'inizio vedevo gli avannotti morire di fame a più di 50 al giorno. Le uova di Paratilapia polleni sono molto piccole, come quelle degli Apistogramma, quindi è bene, secondo la mia esperienza, utilizzare come alimentazione di base i naupli di Artemia s. almeno per i primi giorni dall'assorbimento del sacco vitellino. Ad un mese dalla prima deposizione, i genitori si stanno di nuovo corteggiando; ora la femmina misura circa 12cm. ed il maschio circa 10cm. I loro colori sono davvero stupendi: la base è totalmente nera con piccoli punti su tutto il corpo turchese argenteo e la pinna dorsale bordata di giallo. Unico dubbio… da verificare con la crescita… la femmina sembra che abbia una bozza di dominanza sulla fronte…
. Al momento della somministrazione, per tre volte al giorno, ho sempre aggiunto Chironomus o cuore di bue (questi elementi sono rigorosamente freschi, tritati e surgelati). A quasi quattro mesi dall’arrivo, una coppia di Paratilapia polleni “piccoli punti” si è già riprodotta. L’acquario è 120 x 55 x 40 d'altezza d’acqua, circa 250 litri. Il filtraggio è biologico a “percolazione interna” con una pompa da 1300litri/h. L’arredo è composto di rocce e pezzi di tegola, poche piante di crescita veloce e ghiaia per il fondo. Normalmente faccio piccoli cambi di acqua ogni settimana e pulisco la fibra di perlon, senza toccare mai le altre parti del filtro (biolball). All’inizio dell’autunno non ero ancora organizzato con altre vasche o con alimenti particolari perché pensavo che i pesci fossero ancora troppo piccoli. Le Paratilapia polleni “piccoli punti” che vivevano in quest’acquario crescevano bene, ma non avevano ancora assunto i colori classici della specie: erano di colore argento con puntini che si intravedevano con sfumature azzurre. Ad un tratto la femmina, quella di taglia maggiore, si scurisce e incomincia ad attaccare tutto ciò che sì muove… Si è appropriata di una zona vicino ad un grosso sasso, senza nessun tipo di nascondiglio, e di una zona del diametro di circa 40cm.. Non lasciava avvicinare nessuno, di taglia intorno ai 10cm., si comportava da padrona anche con un piccolo (7/8cm. circa) maschio, non colorato, che ogni tanto si avvicinava coraggioso. Pesci errorizzati ed 1/3 di vasca impegnato da movimenti di corteggiamento che si sentivano ,a volte dall’altra stanza.
(ex petiti) - Paretroplus (Lamena) tsimoly - Paratilapia polleni “piccoli punti” - Paratilapia (bleekeri) polleni “grossi punti”.
… buone riproduzioni a tutti ! Mauro